venerdì 26 ottobre 2012

Come smettere di lavorare in dieci punti




Come smettere di lavorare in dieci punti



1 Volerlo. Tutto ciò che può fortificare tale volontà è da prendere in considerazione. Pericolo per la salute di tutti e particolarmente per la creatività: servilismo, scarsità di incendi, salario.

2 Fermarsi del tutto. Le mezze misure sono inefficaci, alla minima voglia di consumare il lavoratore aumenta le sue dosi. L’esperienza dimostra che è più facil
e smettere radicalmente di colpo piuttosto che progressivamente.

3 Scegliere il momento. Preferibilmente subito. Il periodo attuale, in tutta la miseria intercambiabile delle sue condizioni di vita, è particolarmente favorevole. In seguito ad un licenziamento, dove spesso il bisogno immediato svanisce da sé, si deciderà di non riprendere.

4 Attorniarsi di persone favorevoli. Smettere insieme al proprio congiunto, ai propri amici, ai propri colleghi di lavoro, aiutarsi psicologicamente l’un l’altro è efficace. Questo permette spesso nel contempo di non vivere in un’atmosfera di paura (da evitare al massimo durante la disintossicazione).
Far sapere al proprio ambiente circostante che si smette di lavorare può aiutare.

5 Sopprimere le tentazioni. Far sparire il lavoro e i suoi accessori (automobile, televisione, sveglia) dal proprio ambiente. Non avere più orologi attorno, né su di sé, né sugli altri. Non mettersi in situazioni in cui si ha l’abitudine di riempire il vuoto dei tempi morti con una occupazione a scelta (bricolage, cattive letture, cinema, shopping). Evitare i trasporti pubblici e certe festività così come i meeting politici, in cui è comune la docile rinuncia.

6 Influenzare il conscio e il subconscio affermando la propria decisione di smettere di lavorare, insistendo positivamente sui benefici attesi. Non esitare a ripetere ad alta voce, più volte al giorno, «scelgo di smettere di lavorare e la mia salute migliora di giorno in giorno», o qualsiasi altra formula positiva si scelga.

7 Respirare profondamente per rilassarsi e ossigenare il sistema nervoso. In effetti le cellule nervose consumano una quantità di ossigeno quattro volte superiore rispetto alle altre cellule del corpo: ecco perché la mancanza d’aria le deprime in modo particolare. Fare tre o quattro respiri profondi non appena si sente il bisogno di respirare, lentamente e facendo svuotare bene i polmoni. Le partenze e i cambiamenti d’aria sono
vivamente consigliati.

8 Rifiutare ogni miglioramento per dedicarsi solo alla totalità. Parlare fuori dai denti. Sovraccaricare l’entusiasmo, soprattutto i primi giorni; ricercare gli stimoli più eccitanti (rottura di tutti i freni sociali), gli argomenti forti e indigesti davanti ai vostri capi. Bere tra i pasti per attivare l’eliminazione della tetraggine. Dare priorità alle attività più sane: quelle a cui partecipare direttamente; ai bisogni naturali, vitali, ricchi di piacere (amore); ai momenti completi, ricchi di soddisfazione (partenze, feste). Le sieste sono importanti per evitare il nervosismo, frequente nel corso della disintossicazione. Si possono aggiungere certe letture sovversive, per rispondere al bisogno assai importante di distruzione del sistema durante la cura disintossicante. Ridurre lo stress, i timori e le esitazioni per evitare di perdere peso.

9 Dormire a sufficienza. Coricarsi tardi, perché le ore dopo la mezzanotte sono quelle in cui tutto è possibile.

10 Attivare la circolazione delle idee più radicali e il loro superamento, per lottare contro le incertezze, frequenti durante la cessazione del salariato.

E se volete rimanere vittoriosi, sappiate rifiutare la prima offerta d’impiego.

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