venerdì 2 novembre 2012

L’attacco Nichilista




Mi muovo nell’ombra.Sento la percezione di un eventualità come il non percorso.Vaghi ricordi.L’insicuro incedere scalfisce la strada in verticale davanti a me stesso.
Sento i miei passi in una frenetica convulsione nel non sapere.
Ricalco il mio spazio essenziale e pongo un cerchio concentrico tra me e la stanzialità temporale.
Divengo l’uno e io in solitudine.
Inseparabile in un assunto continuo nel divenire che annienta il remissivo redimere stanziale dell’evento.
L’evento e in me o davanti a me?
L’immediabilità muove attorno in me individuo.
La mia ombra arma il suo desiderio misantropico ed espone nel proiettarsi in una luce dai continui riflessi:la luce della passività ama la mia ombra.Io mi armo contro di essa.
Esco da un interstizio.Sento delle voci:percepisco,vogliono il mio desiderio nell’affermarmi.Lontano da tutto sono anche accanto in un angolo nascosto nelle arterie maleodoranti delle necropoli della società umana.
Ho scelto,tengo lontano i ricordi,la passività espande la sua luce e vuole masticare la mia essenza.
Io sono sospinto contro di essa.Ho deciso di non cedere al “certo” che completa l’avvicendarsi delle regole della società umana.
Ogni giorno è un momento diverso e lo spazio che racchiude la mia avidità di affermazione tende in un proteso distruggere il passato di un istante prima.
L’istante negato distrugge la normalità..
Ad ogni angolo nascosto sono la mia ombra ed essenza volitiva.
Mi pongo al centro spezzando la speranza di ricordi insignificanti.
Il Tempio della profezia-catalizzatore di eventi ed esperienze-mi richiama e il Demiurgo aspetta un cenno di disperazione.
Non cedo e non l’ho fatto fin dall’inizio.
Il potere Egoista attacca e frammenta a brandelli la morale,nè vuole il cadavere ancora caldo-per bruciarlo e farlo cenere..
In questo giorno esco allo scoperto-geloso della mia ombra-e dedico queste poche parole ai miei fratelli di sangue e affini inquisiti dalla suora Manuela Comodi.
L’attacco Nichilista non abdica e si rivendica in un continuo incedere delle proprie pulsioni vitali!

Dal mio Inferno Personale - Federico Buono

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