domenica 15 settembre 2013

LE TETRE RIVE DELL'ADE



Ah la morte,
tetra e cupa è la morte,

ma chi ne viene infetto
crede di veder caroselli
cinti di fiori da camposanto. 

Essi gongolano
ogni volta che si illudono
di aver messo a posto la coscienza
recandosi al lavoro
con buoni pasto in tasca,
per far felici le mogli.

Tace la coscienza
ferita dalle lame virtuali
che fendono
la città di Babilonia,
pervasa da sogni
di personalità multiple.

La morte danza 
fondendosi nei corpi di cartone
dei non-morti!

Virtuale è la morte
del copia incolla.


Menti offuscate
dai fumi della colla,
fogli di cariche elettriche
incollate per non essere lette.

Il non-morto
si nutre di fantasie
mentre cavalca le steppe del labile
che lo porteranno sulle rive dell’Ade!


Chiù Pac

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